Gestione Rocce Da Scavo

GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO In seguito all’emanazione del D.Lgs. 152/2006 si sono succedute diverse normative in materia di rifiuti che hanno interessato anche le Terre e Rocce di Scavo, che hanno reso molta confusione per la corretta gestione delle stesse. L’ultima normativa che ne ha interessato la gestione è stata il D.Lgs. 205/2010, che contempla l’esclusione dell’applicazione della normativa sui rifiuti alla gestione delle Terre e Rocce da Scavo in qualità di Sottoprodotti, ma che non potrà essere attuativa fino a quando il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare non emanerà delle direttive specifiche ai sensi del comma 2 dell’art. 12 del D.Lgs. 205/2010 (art. 184-bis del D.Lgs. 152/2006). Attualmente le amministrazioni locali considerano il materiale escavato sempre un rifiuto e l’unico modo per evitare l’applicazione della normativa dei rifiuti alla gestione delle terre e rocce derivanti da operazioni di scavo è quella di procedere secondo quanto definito all’art. 14 del D.Lgs. 205/2010 (art. 186 del D.Lgs. 152/2006) al fine di non incorrere in inutili sanzioni, e per evitare di trattare questo materiale come rifiuto, con un inevitabile innalzamento dei costi previsti. Questo prevede che in fase di progettazione debba essere stabilito il sito di destinazione finale del materiale escavato e attuare una certa procedura definita dalla normativa ambientale. Per facilitare questa operazione sarebbe utile creare una rete di informazioni in modo da far incontrare già nella fase di progettazione gli operatori che nell’esecuzione del loro intervento avranno produzione di materiale e chi invece ne ha necessità per operazioni di riempimenti, rilevati e rimodellazioni ambientali. Suggerisco di creare un punto di incontro, mediante segnalazione via e-mail, di un punto di incontro sulla rete (magari mediante un profilo su Facebook: esempio “gestione terre e rocce da scavo in prov. Teramo”) dove scambiare queste esigenze, pubblicando dei messaggi contenenti gli elementi essenziali per la valutazione della possibilità di reimpiego di questi materiali (luogo di produzione, quantità, qualità, tempi di esecuzione delle opere, se opera pubblica o privata, se opera soggetta a PdC, DIA, VIA o AIA). Una volta incontrate le due esigenze, ci si coordina direttamente per la definizione delle modalità di trasporto e della ripartizione delle spese in dipendenza della distanza, della comodità e i tempi di reale esecuzione. A disposizione ing. Barbara Chicchirichì Tel. 320.3379390 Barbara.chicchirichi@ingte.it